Gare dopo la guerra

Gare in linea dopo la guerra (1918-1931)

Carlo Galetti riprende a gareggiare, grazie a una licenza il 20 settembre 1918, nella Milano-Roma, prova in due tappe. Galetti è ancora in forza al 68ª Fanteria; i superiori gli consentono di allenarsi ma non può permettersi di andare a visionare il percorso. La prima tappa, poco più di 200 chilometri, è condizionata dalle forature che colpiscono anche i favoriti Belloni, Gremo e Girardengo. Si chiude in volata, vince il francese Godivier davanti a Sivocci e Girardengo. Seguono, nell’ordine, Torricelli, Gremo, Galetti e Calzolari, poi altri 19 a pari merito.

1918 - Carlo Galetti, vittorioso alla Milano-Roma, sulla copertina de Lo Sport Illustrato.
1918 - Carlo Galetti, vittorioso alla Milano-Roma, sulla copertina de Lo Sport Illustrato.

La seconda tappa vede Girardengo sempre protagonista e sempre ripreso. Scappa da ultimo sul valico della Somma insieme a Galetti, e quando i due vengono ripresi da Corlaita e Sivocci, si ritira. L’allungo ulteriore di Galetti, in salita, è decisivo: vince con sei minuti su Bordin, dodici su Poid e vantaggi importanti sugli altri che arrivano alla spicciolata. Vince così anche la classifica della corsa, a dispetto dei suoi 36 anni.

Il Giro di Lombardia si corre, il 10 novembre, una settimana dopo la conclusione della guerra, in una giornata di nebbia. Il gruppetto che, sotto la spinta di Belloni, passa in testa sul Brinzio comprende anche Galetti, arruolato dalla Legnano; poi le file si ricompongono nonostante i continui allunghi di Belloni, cui Galetti risponde stringendo i denti. Si forma un gruppo di undici battistrada che, già a Monza, in vista dell’arrivo, posto a Sesto San Giovanni, si aprono a ventaglio senza che nessuno prenda l’iniziativa. Lo fa a poche centinaia di metri dal traguardo Belloni, lo affianca Sivocci e la volata diventa convulsa per l’improvvisa irruzione di un cane che provoca un generale sbandamento e finisce sotto le ruote di Lucotti che cade e si fa un gran male. Nella mischia, a cinquanta metri dal traguardo, emerge Belloni, davanti a Sivocci, a Galetti, al belga Alexis Michiels. In corsa anche Alfonsina Strada, l’unica donna ciclista, incurante delle battute del pubblico: chiuderà a 23 minuti dal vincitore, ventunesima e penultima.

Caricatura di Carlo Galetti
Caricatura di Carlo Galetti