Gare dopo la guerra – 1923

Da individuale
In vista della Milano-Modena, che seguirà come Direttore sportivo dell’Atala, Carlo Galetti –nella sorpresa generale – si iscrive alla “piccola” versione della stessa gara, aperta a tutti (la corsa ufficiale, il 14 ottobre, sarà riservata ai professionisti). C’è chi, scorrendo i nomi dei partenti, pensa ad un omonimo, invece è ancora lui.
La gara, dal cui percorso è stata esclusa la salita al monte Penice, è abbastanza animata e il gruppo dei 37 partenti si sbriciola lungo l’ascesa al colle S. Antonio, la cui cima è posta a 650 metri d’altezza e parecchio lontano dal traguardo. Nel tratto che rimane, si ricompone al comando un gruppo forte di venti unità che si presenta a ranghi compatti al Campo di Piazza d’Armi, iniziando la volata ai 500 metri; quando ne mandano 70, sono ancora in dieci a sgomitare e fra loro Galetti che, addirittura, ha un leggero vantaggio e lo conserva fino al palo che indica gli ultimi 20 metri. Lo passano in quel punto, di un’inezia, in tre: il milanese Carlo Pozzi, Giuseppe Medolago e Angelo Politi. Quelli alle sue spalle vengono classificati a pari merito, riuscendo impossibile alla giuria distinguere l’ordine con cui passano il traguardo.
Tre settimane dopo, anche la gara dei professionisti finirà in volata, con vittoria di Pietro Linari (maglia color oliva della Legnano, direttore sportivo Eberardo Pavesi), davanti a Pietro Bestetti e a Federico Gay, grigio azzurro dell’Atala diretta da lui, il Carlo Galetti.